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Franco Ferlaino
docente liceale ordinario. Nato il 1950 la sua sensibilità etno-antropologica e la
pubblicazione di alcuni saggi lo hanno accreditato come un attento osservatore dell'
universo popolare meridionale. L'interesse per i riti penitenziali lo ha condotto ad
ampliare lo studio dei penitenti a sangue anche in altri Paesi. Ha proposto una
prima riflessione sul fenomeno in un saggio di 330 pagine titolato - Vattienti
Osservazione e riplasmazione di una ritualità tradizionale - Ed. Qualecultura-Jaca Book,
Vibo Valentia-Milano, 1991. Primo premio assoluto per la saggistica al premio "Tre
Valli" 1990. In esso si prendono in esame
soprattutto i flagellanti di Nocera Terinese (CZ), ma anche quelli di Verbicaro (CS), Terranova da Sibari(1) (CS) e Guardia Sanframondi (BN) mostrandone le differenti
ritualità. |
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Tali differenze liturgiche e simbologiche che
si riscontrano in questi riti sono frutto di una graduale trasformazione di essi dovuta al
tempo, ma in maniera particolare all' incontro delle comunità dei penitenti con il
turismo culturale e di massa, con gli osservatori e gli studiosi, nonché con gli alterni
incoraggiamenti e divieti, palesi o latenti, delle autorità civili ed ecclesiastiche.
Tutto ciò ha arricchito e arricchisce via via la complessità del fenomeno che diventa
sempre più studiato nell' excursus storico, e nei significati antropologici, fondati
dalle comunità interessate e incentrati sulla ricerca di una identità culturale che
nell' immaginario popolare si esperisce nell' individuazione di elementi caratteristici
che sottolineano le differenze e distinguono la comunità per la sua unicità e
originalità espressiva, culturale, rituale e religiosa.(1) "negli anni 1997 e 1998 non ci sono stati flagellanti a
Terranova da Sibari" (n.d.r.) |