Testo del dott. Luca Iuliani,
autore del libro - Guardia Sanframondi Un paese -
Edizioni Studio Dodici S.c. a r.l.
|
|
Ogni sette anni le strade di Guardia Sanframondi vedono sfilare
centinaia di uomini incappucciati con il petto coperto di sangue,
in una mano un crocifisso e nell'altra un disco di sughero con
delle punte acuminate mentre davanti e dietro a loro si ode il rumore delle catene di
altri gruppi di penitenti... °°°
Le notizie storiche della festa
risalgono al XVII secolo e parlano di un tradizione antica di alcuni
secoli.
Un culto dunque che rimonta all'inizio del Millennio, alle
origini stesse del paese ( il castello fù costruito dalla famiglia normanna dei
Sanframondo nel 1139). Qui probabilmente fu trasferita, proveniente da una delle tante Badie benedettine del monte Taburno o anche dalla chiesetta di Limata, la
statua lignea con Bambino venerata col titolo di Assunta per la
quale si fa festa di penitenza settennale.
La tradizione
orale spiega dunque le parti più conosciute di queste processioni, i flagellanti e i
battenti a sangue, ma poco si conosce relativamente ai dati storici. Molti parlano della
sua origine medievale, ma la documentazione probante è poca. I primi documenti certi
risalgono al XVII secolo. Essa muta la sua attuale struttura da processioni simili di
tipico impianto post tridentino, legato a quello spirito
missionario che animò alcuni ordini religiosi del tempo e li spinse ad attraversare prima
l'Italia e poi l'Europa per promuovere opere di penitenza e lunghe predicazioni onde
ottenere radicamenti nella fede cattolica e conversioni. Oggi
a Guardia Sanframondi i caratteri missionari sopravvissuti sono tanti: le due
processioni rionali di Penitenza e Comunione; la partecipazione
dei Misteri - oltre 100 quadri allegorici con figuranti vivi ed
in costume che si richiamano ai dogmi del Cristianesimo o alla vita dei Santi; la
predicazione dei Padri Missionari; la statio durante il corteo di penitenza; le
funi e le corone di spine portate addosso, come simbolo, da ogni processionante; i
penitenti incappucciati che visibilmente si percuotono le spalle con catene di ferro
(flagellanti o disciplinanti) oppure il petto con la spugna - il tipico strumento di
sughero infisso di numerosi spilli - fino a farlo sanguinare (battenti a sangue).
Da tantissimo tempo gli
abitanti di Guardia, e non solo loro, ogni sette anni tributano un omaggio particolare
alla loro "Mamma Assunta" con la celebrazione di queste famose processioni che
si fanno ogni sette anni.
Esse hanno inizio il lunedì successivo il 15 di agosto e durano per
una intera settimana, organizzate dai quattro rioni in cui è diviso il paese. Il lunedì inizia la processione il rione Croce, seguito nei giorni
successivi da quelle dei rioni Portella, Fontanelle e Piazza (ogni rione fa due cortei
processionali infrasettimanali, uno di Penitenza e uno di Comunione). Il sabato c'è la processione del Clero, dei
religiosi e delle Associazioni Cattoliche a cui segue la toccante cerimonia di Apertura
della lastra dietro cui l'immagine sacra è rimasta per sette anni, e la domenica si snoda
la processione generale.
In questa processione, che attraversa l'intero abitato e dura l'intera giornata, si porta
in processione l'Assunta e fanno penitenza anche quegli "incappucciati" con saio
bianco e cappuccio con occhiaie chiamati flagellati e battenti a sangue. Essi sono
guardiesi o devoti dei paesi limitrofi che, nell'anonimato, fanno penitenza, i primi
percuotendosi con catene di ferro le spalle (Flagellanti o La Disciplina), i secondi
colpendo la parte mammaria del petto con uno strumento chiamato "spugna",
formato da un pezzo di sughero sul quale sono conficcati numerosi spilli.
Indubbiamente questo tipo di penitenza
cruenta colpisce specie chi per la prima volta partecipa a questa festa. In realtà la
penitenza è comune a tutti quelli che partecipano al corteo, anche ai tantissimi attori
dei Misteri.
Altra cosa poco nota di questi riti è
l'esatta motivazione della periodicità settennale. Ne si conosce da quanto tempo è
iniziato quest'uso. Queste processioni, nate con il preciso scopo di ottenere grazie e
favori - spirituali e materiali - dalla Vergine assunta, originariamente non potevano
avere una cadenza prestabilita, quando se ne avvertiva il bisogno ci si rivolgeva alla
Piena di Grazia. Quando però si è dovuta organizzare una processione così imponente e
complessa, quando i Misteri hanno assunto la preminenza e sono diventati oggetto di
profonde ricerche e analisi, allora (e siamo agli inizi di questo secolo ventesimo, quasi
certamente) si è pensato a questa cadenza "settennale". Il sette è il numero
che ricorre spesso nella bibbia, nel Nuovo e nel vecchio testamento; e anche nella
dogmatica cristiana. Per questi motivi, forse, il numero sette ha prevalso quando si è
voluta fissare una data precisa nella quale portare la processione dell'Assunta.
Una festa, questa dei Riti di penitenza di
Guardia Sanframondi, con implicazioni di carattere religioso, storico, antropologico e
sociale. Una festa innanzitutto religiosa che qui, in questo paese del Sannio, ogni sette
anni sopravvive in forme tipicamente medievali ma con spirito ecumenico post
Vaticano II. Un insieme di elementi fissati dalla tradizione religiosa che continuamente
si rinnova nella forma esteriore ma mai nella sostanza. Questa manifestazione vive nel XX
secolo perché è viva nella popolazione di Guardia che continuamente la interpreta, la
corrobora e la fa fruttificare. Una popolazione sannita fiera che guarda al suo passato,
ne è orgogliosa e lo vive a dispetto di ogni miope ottica urbanocentrica.
Luca Iuliani
Le ultime processioni di penitenza
ci sono state dal 19 al 25 agosto 1996, le prossime sono fissate per l'agosto del 2003. |