Prof. Alfonso M. di Nola -
Cicli festivi pastorali e contadini La festa - Electa
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"... Questi tre elementi, l'esibizione delle serpi, il suono della campanella e la
raccolta della spazzatura, si presentano nella loro suggestiva semplicità come residui
arcaici di un contesto mitico-religioso estremamente complesso e ricco.
La prima stratificazione etno-culturale che interessa l'attuale
consistenza della festa è quella che appartiene all'antica etnia dei marsi,
pastori e pescatori che vivevano sulle montagne e lungo le sponde del lago Fucino,uno dei
più vasti per estensione e profondità in Italia, prosciugato una prima volta
dall'imperatore Claudio.......Per tradizione
antichissima, già attestata nelle fonti classiche greche e romane, i marsi,che furono
assorbiti nel processo di distruzione e unificazione delle popolazioni italiane da parte
dei romani, avevano straordinari poteri sui serpenti velenosi... Essi appaiono, intorno al
I-II secolo d.C. come guaritori e indovini ambulanti a Roma...
L'etnia marsa aveva un proprio pantheon nel quale, per quanto attiene al Fucino, divinità
principale era una dea Angizia, di incerti contorni... ma già presso gli
antichi interpretata... come dea dei serpenti. Quando l'etnia e la religione marsa
scomparve completamente, nel corso del Medioevo, queste tradizioni relative ai poteri
magico-terapeutici sui serpenti velenosi e, per estensione, sui cani arrabbiati,
si consolidarono all'interno della religione popolare soprattutto nella figura di
guaritori che venivano indicati come cerauli...
San Domenico che, all'origine, esercitava il suo patronato
contro le tempeste e contro le febbri, assume sopra di se la protezione dei morsicati dai
serpenti e dai cani ed esercita poteri difensivi contro le odontalgie, come avviene
nell'attuale contesto festivo di Cocullo. Per il paese egli sarebbe passato e vissuto per
breve tempo, lasciando alla chiesa locale un suo molare e il ferro di una sua mula che
sono ancora conservati tuttora come reliquie, avendo il ferro di mula il potere di guarire
dalle morsicature degli animali, mentre il dente i morsicati da vipere e serpi
velenose...." |