Museo della festa home elenco feste autori

e-mail

home pageSelezione foto

selezione foto archivio foto

bibliografia

I Serpari di Cocullo
 
Testo di Marco Marcotulli

 

 

 

 

 

Prof. Alfonso M. Di Nola - Cicli festivi pastorali e contadini - La festa, Electa

 

 

 

La presenza del serpente nei riti religiosi di questa zona è molto antica  ma le origini della figura del serparo sono forse da ricercare nel "ciarallo o ceraulo", un personaggio assai diffuso in età tardo medioevale, figura sacrale che incarnava una sorta di mago: conosceva i segreti per catturare e maneggiare i serpenti ed anche per immunizzare dai loro morsi.
Oggi, scomparso l'elemento magico rituale e passata l'identificazione con il contadino ed il pastore, tutti, prevalentemente i giovani, si dedicano alla cattura dei rettili che vengono conservati in appositi recipienti fino alla mattina della festa.
Nel libro "Un culto pastorale sull'Appennino contro i morsi di Lupi, Serpenti e Cani Rabbiosi - Inchiesta sul culto popolare di S. Domenico di Cocullo" il prof. Giuseppe Profeta ci dice che le prime documentazioni storiche sulla festa di S. Domenico a Cocullo risalgono al 1392, mentre intorno al 1500 è già possibile dire con certezza che il giorno della festa era anche allora il primo giovedì di maggio.

Alcune compagnie di fedeli, ripetendo in forma  simbolica l'antico pellegrinaggio, scendono dai pullman prima del paese e raggiungono a piedi la chiesa cantando inni religiosi al suono delle zampogne,  per porsi in adorazione del Santo.
All'interno della chiesa si svolgono dei rituali come suonare una piccola campana   tirando la cordicella con la bocca in segno di buon augurio contro il mal di denti per tutto l'anno a venire ed il raccogliere della terra benedetta (una volta spazzatura del tempio) che verrà poi sparsa per i campi in segno di protezione contro gli animali nocivi(*).

Una delle più rilevanti trasformazioni della festa riguarda la sorte fatta subire ai rettili catturati. Un tempo venivano uccisi davanti alla chiesa e sepolti in una zona poco distante dal paese. Dal 1940 circa i serpenti non vengono più uccisi ma rilasciati in libertà nei campi.
Per qualche anno i serpenti sono stati anche venduti ai turisti interessati, questa pratica è oggi completamente scomparsa grazie alla ferma opposizione ed all'opera di informazione fatta dal Comune e dalla Pro Loco. Attualmente i serpenti, prima di essere liberati, vengono esibiti con orgoglio dai serpari sulla piazza e nelle strade del paese tra l'interesse e la curiosità della gente ed alimentano un fiorente "mercato della foto ricordo". Il serparo, di solito un ragazzo, posa con i turisti ed i fedeli oppure mette loro i serpenti sulle spalle ed un suo amico scatta l'immagine che poi viene venduta alle persone ritratte.
Questa pratica è molto aumentata negli ultimi anni senza comunque nulla togliere alla disponibilità dei serpari a farsi fotografare e filmare da chiunque senza pretendere alcun compenso.

  **************

Nel 1998 ho avuto modo di notare che, per la prima volta, anche la pratica delle foto a pagamento è quasi completamente scomparsa, ferma restando la presenza e la disponibilità dei serpari.

Si ringraziano per la collaborazione il Comune di Cocullo ed il Sig. Mario Volpe

Selezione foto