home page home elenco feste autori

e-mail

home pageselezione foto

selezione foto

bibliografia

fondo.gif (33737 byte)
I Misteri di Procida
Scheda di presentazione a cura dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Procida  che si ringrazia per la collaborazione.

 

 

 

Ben poco resta, oggi, dell'antica, ricca tradizione dei riti della Settimana Santa a Procida, le antiche usanza Pasquali dell'isola restano circoscritte alla processione detta degli "Apostoli", che si svolge il Giovedì santo e a quella, detta dei "Misteri", che ha luogo il Venerdì Santo.

La prima, meno celebre dell'altra, è organizzata dalla confraternita dei Bianchi, dal cui oratorio muove, dopo la messa "in coena Domini" e dopo che i partecipanti hanno consumato un a cena a base di legumi, agnello, pesci arrostiti e finocchi.
I dodici partecipanti, incappucciati e ciascuno con una croce in spalla, procedono distanziati di alcuni metri l'uno dall'altro, preceduti da un figurante detto "centurione" e seguiti dai maestri della confraternita.
Incerta è l'origine di questa manifestazione - il cui svolgimento, sospeso una ventina d'anni fa, è stato ripreso nel 1979 - anche se e la foggia dell'abito del "centurione" lascia pensare al secolo XVIII.
La  processione del Venerdì Santo prevede, nello schema attuale, che il corteo sia aperto da un trombettiere e da alcuni suonatori
di tamburo, seguiti da gruppi di persone indossanti l'abito della confraternita dei Turchini, che la organizza da secoli, e recanti a spalla i Misteri, ossia rappresentazioni plastiche a soggetto religioso (alcune fisse, altre variabili di anno in anno), e la statua della addolorata. Viene quindi portato sempre spalla il "Cristo morto" ligneo settecentesco scolpito da Carmine Lantriceni, seguito dalla banda musicale, dalle autorità religiose, civili e militari dell'isola e dal pubblico.

Il corteo parte, di primo mattino, dalla Terra Murata (località di Procida n.d.r.), dove uno dei confratelli più anziani procede alla chiamata dei partecipanti, secondo un ordine anticamente stabilito.  Fino alla metà del secolo scorso, venivano portati soltanto i Misteri fissi, mentre i confratelli si facevano la disciplina.

L'origine della processione è da porsi è tra la fine del secolo XVI e il sec. XVII, quando anche a Napoli la confraternita della Solidad organizzava una processione "con i misteri della Sacra Passione" il cui svolgimento era in tutto simile a quello della processione di Procida (cfr. CELANO C., o.c. 5,1432).